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martedì 13 marzo 2012

IL PUNTO BIANCOROSSO - L'ANIMA E IL SACRIFICIO





Preliminarmente le mie intenzioni erano quelli di parlare della questione stadio e di commentare pesantemente quanto scritto da un giornalista barlettano su un noto quotidiano online cittadino.
Facendo fatica a mantenere un certo ritegno ho preferito che l'articolo cadesse da solo dove merita di essere e, tirando la catenella, con il sottofondo dello scrosciare dei flutti, mi sono sentito alleggerito e soddisfatto.

Concludo questa premessa rendendovi drammaticamente nota di quanto il sottoscritto si sia sforzato in maniera inumana nel digitare le parole in corsivo.









SAVERIANOOOOOOOOOOOOO


Questo urlo è stata la sveglia di mezza palazzina e scommetto anche della la vostra ed è dannatamente giusto così, è giusto che, chi si ostina a poltrire nel letto o a guardare le serie maggiori, inizi a rendersi conto di quanto valgono, quanto pesano i colori biancorossi per i barlettani, quelli veri.

Ad inizio della scorsa settimana lo sconforto era tangibile e non vi nascondo che per tutto Lunedì della scorsa settimana ho preferito pensare ad altro, distrarmi un attimo rifuggendo nei libri più del necessario.
Già da Martedì fremevo e sentivo inspiegabilmente che domenica, contro la capolista, i nostri avrebbero mostrato gli "occhi della tigre" e per tutta la settimana ho insinuato che potessimo tornare a diventare "l'ammazza grandi" degli anni passati. Le risposte dei tifosi a queste mie divagazioni erano varie ma per lo più tendenti al c ste a deic.

Ok, non saremo tornati ad essere "l'ammazza grandi" ma sicuramente i ragazzi hanno fatto vedere in campo qualcosa che non vedevamo da tempo, la voglia di lottare, di guadagnarsi ogni pallone a costo di mangiare erba o finire di faccia nel fango, il Barletta dopo innumerevoli prestazioni è tornata ad essere una squadra con un'anima ed il fatto che ad aprire le danze sia stato un giocatore come Infantino su assist di Simoncelli spiega tante, tantissime cose.


"io come dio non gioco a dadi e non credo nelle coincidenze" (Albert Einstein)


E nessuno mai riuscirà a schiodarmi dalla convinzione che i giovani comprendono in maniera più profonda quello che è lo spirito di appartenenza e il significato di giocare in una piazza come Barletta.
I grandi finora, nonostante la quantità di gol segnati, hanno dimostrato di avere un carattere molto piccolo in confronto a quei due che, nonostante tutto, sai che ci sono sempre, che sono sempre lì a metterci lo zampino quando tutto sembra perduto, quando il risultato sembra scontato.

Abbiamo stoppato il cammino trionfale della capolista tra le mura amiche, ora tocca a Noi sgolarci, a loro confermare e sottolineare la prestazione di carattere dimostrata solo qualche giorno fa nel rettangolo verde siciliano.
Ma attenzione, se contro il Trapani, capolista inaspettata, ci sono voluti gli attributi, la sfida contro l'affamato FeralpiSalò deve preoccuparci più del preventivabile.
Oltre a giocare senza Schetter, Mengoni e Masiero (miracolosamente in grado di arginare Madonia durante l'ultimo match) saremo tenuti e obbligati a non montarci la testa a non abbassare la guardia contro una squadra che, già in casa, ci giocò uno scherzetto che ci costò il silenzio stampa e il conseguente ritiro a Sturno tra montagne di tensione.

Se sarà necessario continuerò ad urlare da casa e credendo fortemente che i nostri ragazzi, i biancorossi d.o.c., saranno in grado di portare nuovamente in campo quei valori e quella voglia di sacrificio che pregna la storia della nostra città, della nostra squadra, della nostra gente!

8 FINALI

NIENTE SCUSE

FORZA BARLETTA PIU' CHE MAI !


Staff Charlie




1 commento:

  1. 8 finalissime.....x capire se questo e' stato un anno fallimentare o se il presidente aveva visto giusto.......nn buttiamo all' aria quanto di buono fatto finora...un ultimo sforzo x il quinto posto.......poi kissa' tutto puo' succedere...

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