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sabato 17 dicembre 2011

VERSO IL PIACENZA: FORMAZIONE E TATTICA







Ultima dell'anno in casa. Ci è già successo l'anno scorso, ci è successo l'anno prima. In questi casi affidarsi alla cabala fa ben sperare, visto che dal 2009 giochiamo la pre-natalizia in casa e vinciamo. Fortunatamente, però, la componente determinante è sempre la condizione psico-fisica e i nostri ragazzi cominciano a dare segni di compattezza e lucidità tattica.
Quel che manca si chiama cinismo, cattiveria sotto porta. Un po' perchè quando la dea ci incontra è quasi sempre bendata, un po' (soprattutto) perchè ci manca il panzer con un senso del gol tipico della squadra di vertice.
La vittoria di domani è fondamentale per tanti motivi: ci potremmo ristabilire in zona playoff, concluderemmo con una luce una prima parte di campionato con qualche ombra di troppo e potrebbe essere il giusto mezzo per sfruttare questi venti giorni di vacanza per ricompattarci con tanto entusiasmo prima del rush finale.
Tra l'ipotizzare il programma delle prossime settimane e la sua effettiva realizzazione c'è un ostacolo: il Piacenza di Monaco, nobile decaduta del calcio nostrano. Andiamo a scoprire come si preparano alla sfida di domani.

In porta troviamo il primo grattacapo: Mario Cassano, portiere dal passato promettente e dal futuro con qualche spiraglio di B. Davanti al portierone emiliano grande emergenza: nota positiva il ritorno di Melucci, che farà probabilmente coppia con Visconti, note negative gli acciacchi di Bertoncini, Esposito e Di Bella e la squalifica di Avogadri. Nella difesa a 4 Calderoni andrà a presidio della fascia sinistra, mentre sulla destra Monaco potrebbe addirittura lanciare uno tra Giorgi e Baraldo se non dovesse farcela Bertoncini.

A centrocampo mancheranno Silva e Marchi. L'assetto rimarrà a 4, probabilmente a rombo, con Parola vertice basso, Foglia e Pani al centro e Lisi a ridosso delle punte. Un'opzione da tenere in considerazione potrebbe essere l'inserimento di Dragoni per allargare le maglie avversarie e disporre la trama di gioco su un raggio d'azione più ampio, oltre che per arginare più facilmente Mazzarani ed imbrigliare le triangolazioni degli esterni con i centrali di centrocampo.

Le punte piacentine saranno due. Anzi, una e mezzo. Guerra è certamente il terminale offensivo, a Guzman piace giocare a tutto campo ed impostare anche da posizione più arretrata, dato che il suo bagaglio tecnico è tra i più forniti della categoria.

Occasione ghiotta per i biancorossi: nonostante i nomi altisonanti e le indiscusse qualità, i giocatori del Piacenza risentono della situazione societaria e il campionato dei retrocessi emiliani ha vissuto fin qui di alti e bassi. Le rimonte con Latina e Bassano, però, indicano una squadra con grande forza mentale: mai dare per vinti i piacentini, capaci di punire in qualsiasi momento della gara se non si mantiene alta la concentrazione. Sarà importante controllare a vista l'asse Parola-Lisi e mantenere fuori dall'area di rigore Guzman, annullando di fatto anche Guerra. Lavoro di contenimento per la nostra mediana, mentre molto più pungenti dovranno essere gli esterni, sfruttando soprattutto la fascia che di solito spetta ad Avogadri.




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