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giovedì 23 febbraio 2012

IL PUNTO BIANCOROSSO - FORSE NON LO DICI, PERO' LO SAI...







Tra due giorni si torna in campo: nuovamente prepartita, attesa frenetica, cattivo sangue, sofferenza, postpartita e commenti. Dopo una domenica di pausa, l'astinenza si fa sentire e ci sentiamo in dovere di introdurvi ad un'altra giornata di campionato un giorno prima della classica analisi dell'avversario.

Questa volta si gioca di sabato, visto l'impegno della Nazionale di Lega Pro in Inghilterra. I barlettani sperano che il sodalizio biancorosso ci faccia l'abitudine, a costo di sacrificare un pomeriggio feriale. Gli altri no, a quanto pare. Sempre se vogliamo credere alla teoria complottista emersa in questi giorni.

Si parla di soffiata, di accanimento, di congiura dall'alto. E' normale pensare negativo, siamo abituati da quasi 17 anni a soffrire come non mai e il barlettano consumato, quello che le ha viste tutte, ma davvero tutte, non si stupirebbe di un ennesimo tracollo, di un ennesimo troncamento d'ali ai danni della sua amata. Ed essere risucchiati nello scandalo pallonaro di questa stagione sarebbe un incredibile epilogo.

Tutto è ancora in fase di stallo e la Società si è tutelata per mettere in chiaro la propria estraneità ai fatti: non sarà una dirigenza esperta nel mondo del calcio, è vero, ma certamente non è sprovveduta. Una dirigenza che va incontro al destino, spesso avverso al Barletta Calcio, guardandolo con aria di sfida e facendo trasparire quella verve, quella grinta che sembra quasi dire "Grazie, ma no, grazie". Siamo artefici di una scalata troppo repentina ed entusiasmante perchè tutto si fermi ad un passo dal sogno, perciò è fondamentale stringersi ancora di più intorno all'ambiente biancorosso per superare un nuovo momento di difficoltà, sicuri di uscirne ancora più forti.

Intanto un gruppo di ragazzi alle prese con i sistemi di un nuovo allenatore sta preparando la prima di undici battaglie. Un gruppo di ragazzi che lavora per noi, per farci rivivere gli anni d'oro ormai sbiaditi e consumati dal tempo. Di Costanzo ha portato nuova linfa a tutta la squadra, la classifica ci sorride ancora nonostante la bagarre playoff, le critiche si sono dissolte e probabilmente, come disse Frank Sinatra, il meglio deve ancora venire.

Forse abbiamo ancora poche certezze, ma l'ambizione e la speranza contraddistinguono da sempre il barlettano: anche il più pessimista, quello che si lamenta già quando l'avversario entra nella nostra metà campo o che alimenta le voci di penalizzazioni o retrocessioni subito dopo il deferimento, in cuor suo sa che siamo in grado di coronare il sogno. E allora vale davvero la pena mollare così, quando abbiamo ancora tutte le carte in regola per asfaltare undici avversari (o 13 in 15 partite)? Non ne vale mai la pena, anche nella più infima delle categorie, anche da soli contro tutti.

Sotto col Sudtirol, sotto col rush finale, vietato indietreggiare.




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