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lunedì 13 febbraio 2012

CAMBIO IN CORSA - La Comunicazione e il Sogno.





Una settimana dalla svolta, una settimana dal cambiamento, uno dei più ardui della gestione Tatò, una sterzata arrivata quando tutti si erano rassegnati all'idea di doversi "godere" mister Cari fino alla fine del campionato.


Questa drastica decisione, che per alcuni doveva essere presa prima, segna profondamente il percorso della società tirata su dal patron biancorosso.
Ad una fiducia incondizionata si è sostituito un senso di necessità, quello della vittoria, che ha spinto ad un cambio di guida tecnica in corsa, per la felicità dei più.












I TAVOLI ROVESCIATI - Analizzando freddamente la situazione sicuramente nessuno di noi tifosi avrebbe mai sperato  1 di premere per un cambiamento durante tutta la prima parte della stagione e 2 di ottenerlo solo dopo ripetute, insistenti e a tratti ossessionanti sollecitazioni.


Ad una settimana dalla svolta, dal "tavolo rovesciato" come campeggia il sito ufficiale ci troviamo qui a parlare di un ottimo risultato casalingo, che avrebbe potuto essere anche più largo se non fosse stato per i due pali dell'ottimo Mazzeo (specie come prima punta) , di un gruppo sulla via del recupero e di un allenatore che già dalla conferenza stampa della presentazione ci è sembrato chiaro, trasparente, deciso, motivato e ambizioso.


IN CRESCITA - Il Barletta impara a diventare una "grande" e parte dalle persone e dall'immagine.
La scelta di Di Costanzo non è stata casuale, uno dei pochi veri comunicatori competenti ancora in giro, allenatore giovane e con tanta voglia di dimostrare, ottimo polso ma soprattutto ottima cultura del lavoro.
Applica un calcio moderno ma ancorato al tradizionale 4-4-2, predilige giocare con esterni di centrocampo molto mobili e sovrapposizioni dei terzini.


Di Costanzo merita di essere seguito con molta attenzione, oltre per il fatto che è e deve essere "l'uomo del cambiamento" ma anche e soprattutto perchè parla chiaro e va a coprire quella "falla" che la nave Barletta Calcio ha ereditato da vecchie gestioni e che sta cercando di tappare con i giusti accorgimenti.




I cambiamenti in questo ambito si sono visti decisamente rispetto alle passate stagioni (web tv, merchandising, pagina facebook molto migliorata) e solamente l'intervista prepartita può essere considerata un piccolo ma significativo passo verso la costruzione di una credibilità che dobbiamo riconquistarci, sia nei confronti dei cittadini che rimangono a casa a gustarsi la brasciola, sia nei confronti della lega e delle istutuzioni che devono capire il peso che abbiamo e la fame (di calcio) della nostra piazza, rimasta alla periferia del calcio per troppo tempo.




IL SOGNO - Generazioni cresciute senza Barletta e nonostante tutto uno "zoccolo duro" di 2000 tifosi che domenicalmente sfidano ogni tipo di intemperia oltre ogni risultato, oltre ogni allenatore, oltre tutto.
E' un patrimonio "umano" che poche società possono vantare, in una Lega Pro sempre più povera e vincolata a regole sempre più severe e disincentivanti per il pubblico, un patrimonio che la società biancorossa non può permettersi di perdere ma che, anzi, deve saper coltivare.
Mi permetto di concludere aggiungendo che la correttezza e la chiarezza nei confronti della tifoseria sono una priorità che Tatò e company hanno compreso bene e che stanno cercando di implementare, passo dopo passo, partita dopo partita.


Guardo il televideo, pagina 215 e mi stropiccio gli occhi, non ci posso credere, siamo quinti, nonostante tutto quello che abbiamo passato...ed è in questo momento che realizzo dove eravamo solo due anni fa e mi viene la pelle d'oca al solo pensiero che siamo a  sole due posizioni dal sogno.









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